giovedì 21 settembre 2017

Cars 3

Ritrovare l'anima





Saetta McQueen è ancora una star delle corse, ma qualcosa sta per cambiare: all'orizzonte compaiono auto di ultima generazione che mettono in difficoltà il campione. Nel tentativo di stare al passo, McQueen si spinge fino ai propri limiti, fino a un momento che lo metterà di fronte a una scelta che non avrebbe voluto mai fare: smettere o continuare?

Laddove Cars 2 è senza dubbio il punto più basso raggiunto nell'ormai ventennale carriera della Pixar, il primo Cars è considerato semplicemente un film minore, senza le ambizioni visive e narrative dei capolavori della casa della lampada, ma con un cuore emotivo ben costruito e sviluppato, in grado di emozionare con una storia semplice e senza pretese.

Cars 3 dimentica (o forse impara da) la terribile lezione del secondo film e riporta la storia alle origini, nel cuore spezzato del sogno americano che diventa un punto di arrivo e, forse, di inizio per Saetta McQueen. Se il primo film si concentrava sulla maturazione di Saetta, e sulla sua capacità di superare arroganza e preconcetti per diventare una persona migliore, Cars 3 si concentra invece sulla capacità di Saetta di riconoscere i propri limiti e farli diventare un punto di forza, uno strumento per migliorare sia come pilota che come "persona".

Brian Fee, al suo debutto come regista, dimostra di avere mano sicura e un notevole senso della storia, e racconta il ritorno alle origini di McQueen con una malinconia e un senso di decadenza che ricordano le atmosfere del primo Rocky, con un eroe che sembra ormai aver fatto il suo tempo ma fatica ad accettare la sua nuova condizione. Lo humor non manca, ma a prevalere è la vena nostalgica della storia, che si estrinseca sia nella rievocazione del rapporto di McQueen con il suo mentore Doc, sia nello stato di sereno ma inesorabile abbandono in cui versano i luoghi che attraversa McQueen nel suo viaggio alla ricerca di se stesso. Il film procede così a ritmo spedito verso un finale che in qualunque altro contesto suonerebbe retorico, ma che qui è guadagnato a pieno merito grazie all'ottima costruzione narrativa che lo precede.

Fee ha il grande merito di focalizzarsi sui personaggi più interessanti (McQueen in primis), relegando in secondo piano le spalle comiche come Cricchetto e dando invece più spazio a nuove entrate che sono funzionali all'atmosfera e al tema della storia, come Cruz Ramirez, che accompagna McQueen per tutto il viaggio, e tutti gli abitanti di quella provincia stanca e decadente che rappresenta il cuore della saga.

Cars 3 non passerà alla storia tra i migliori film della Pixar, ma rimane fedele a uno dei cardini del suo successo, quello di raccontare temi complessi attraverso storie solo all'apparenza semplici. Il film non brilla per originalità, ma racconta in modo efficace ed emozionante il difficile processo dell'invecchiamento e dei cambiamenti che questo comporta: accettare che ciò che è stato non potrà più tornare, ma che quella che sembra la fine può essere in realtà un nuovo inizio.

*** 1/2

Pier

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