martedì 4 gennaio 2011

Rivediamoli - F.I.S.T.

Gli albori di un sindacato dei lavoratori americano



Johnny Novak è un fattorino figlio di un camionista ungherese. In poco tempo, grazie alla sua forza comunicativa e propagandista, diventerà il leader della F.I.S.T. di Cleveland (federazione degli autotrasportatori americani) contribuendo ad allargarne la base degli iscritti.

Sono anni difficili. Anni in cui i lavoratori, trovandosi in una situazione di grave debolezza, sono facilmente e illecitamente sfruttati dalle aziende; i sindacati nascenti, ancora privi di un'identità e di una struttura, non sono in grado di proteggerli. In un periodo dove la violenza e l'uso della polizia per scopi repressivi sono accettati e usati, Novak si trova costretto a scendere a patti con la mafia, ed in particolare con il boss di Chicago Mannone, per ottenere quella forza necessaria ad affrontare "l'esercito" a disposizione delle aziende americane degli anni '30.

Grazie a questo aiuto non ortodosso, Novak trasforma la F.I.S.T nel sindacato americano più importante, ma col passare degli anni, il prezzo da pagare per i favori diventano sempre più pressanti. In un vano tentativo di tagliare fuori Mannone, Novak finirà per sparire insieme alla sua famiglia tra lo sconforto dei camionisti di tutta America.

Il film di Norman Jewinson, che annovera attori importanti come Stallone, Peter Boyle e Rod Steiger, è uno di quei rari film hollywodiani che tratta il tema delicato del sindacato. Tratto da un fatto realmente accaduto, Jewinson racconta le vicende di Novak - Stallone utilizzando lo schema a parabola, tipico sopratutto dei mafia movie (Scarface), dove il protagonista si costruisce il successo personale dal basso per poi perdere tutto a causa dell'eccessiva sete di potere. In questo caso però non si tratta dell'ascesa di un criminale, ma di un sindacalista il cui obiettivo iniziale è quello di aiutare lavoratori sfruttati ad ottenere ciò che gli spetta.

Novak è un personaggio controverso. Si appoggia alla mafia ma per una buona causa. E' in associazione esterna ma ha ottenuto importanti privilegi per i suoi lavoratori iscritti. Combatte la corruzione all'interno del sindacato ma obbliga i camionisti di tutta America a iscriversi per il loro bene ed impedisce violentemente le manifestazioni non autorizzate dei suoi iscritti. Credo sinceramente che questo sia uno dei personaggi più riusciti e più interessanti tra quelli interpretati da Stallone; l'attore è perfetto nel non far trasparire nessuna emozione. L'ambiguità dei suoi comportamenti impediscono allo spettatore di simpatizzare o meno per lui in un perfetto contrasto con i sentimenti dei personaggi del film i quali, per esigenze di trama, conoscono solo una delle due facce di Novak (i camionisti lo amano, il senatore lo ripugna).

Trovo che il film di Jewinson sia una perfetta commistione di generi e abbia un filo narrativo che accompagna la trama facendosi guardare per oltre due ore. La storia dell'ascesa della F.I.S.T. in un contesto storico completamente diverso da quello che viviamo oggi è formativo, e il regista è bravo a non sbilanciarsi a favore di una delle due parti ma si limita a raccontare quello che succedeva con freddo distacco.

Consiglio la visione di F.I.S.T. per il suo tema assolutamente unico (quello del sindacato), per come la trama è stata sviluppata in un modo del tutto innovativo (lo schema a parabola) e per il personaggio di Novak che con la sua moralità e, sotto certi punti di vista, bontà è stato pronto a sacrificare la propria persona trasformandosi in una marionetta mafiosa pur di aiutare i lavoratori che ha sempre amato.

Alessandro

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